12:47 14 Giugno 2023

Il Semestre in Francia di Francesca

Ciao, sono Francesca e sono partita ad agosto per un’esperienza che mi avrebbe decisamente rivoluzionato la vita: 6 mesi da exchange student in Francia.

Soft landing camp a Parigi

La mia prima settimana in territorio francese è stata condivisa al Soft Landing Camp a Parigi con exchange students da ogni parte del mondo, con cui ho avuto modo di aprirmi sulle mie emozioni, paure e desideri sull’esperienza che avremmo fatto. Abbiamo cominciato timidamente a esercitare il nostro francese nei negozi di macarons parigini, abbiamo assaggiato le nostre prime croque-monsieur e visto i dipinti dei nostri libri di storia dell’Arte. Le amicizie che ho fatto durante quei pochi giorni mi hanno accompagnato per tutta la durata del mio exchange e anche oltre, perché solo altri exchange student comprendono veramente come ti senti durante quei mesi.

L’incontro con la mia host family francese

Dopo esserci salutati affettuosamente, in treno ho iniziato a sentirmi un po’ più intimidita: mi ricordo di aver pensato che non sapevo come salutare per la prima volta la famiglia ospitante, se con “la bise” francese, o un abbraccio, o più formalmente.
Mi attendevano ai binari, con un regalino e larghi sorrisi, la mia “nuova” famiglia: un padre, una madre, e un fratello della mia età, un po’ più alto di me ma emozionato ugualmente.
Prima di cominciare la scuola mi hanno fatto visitare i dintorni, conoscere i loro amici, ascoltare le loro canzoni preferite e ovviamente assaggiare le loro specialità, e nonostante qualche mia prima goffa difficoltà nella lingua, mi hanno spiegato come fare da sola la lavatrice, primo segnale della mia indipendenza.

Scuola e tempo libero in Francia

In pochi giorni mi sono innamorata del sistema scolastico francese: orari lunghi ma con lunghe pause di socialità, classi abbondanti e non fisse, materie obbligatorie ma anche a scelta, permettendoci di esplorare materie “non convenzionali” nelle scuole italiane (scienze politiche, biologia in laboratorio, sociologia, …) e più valutazioni scritte, ma con meno peso e meno stress, ho iniziato a studiare per passione.
Dopo qualche settimana ho iniziato a farmi molti amici, avvantaggiata dalla curiosità altrui di conoscere una ragazza straniera: mi svegliavo la mattina contenta di andare a scuola, perché potevo passare la pausa pranzo con i miei amici, o le ore buche fuori al parco, quando non eravamo in aula studio a fare qualche compito insieme.
I giorni della settimana erano riempiti dalla scuola, il weekend invece dalla famiglia ospitante: mi hanno portato a visitare la Dune du Pilat, sui Pirenei a fare un’escursione, a Pau e naturalmente a Bordeaux e anche al concerto di Sting, ma restare nel nostro paesino non era noioso, ci tenevamo occupati tutti insieme a cucinare e il sabato mattina a comprare gli ingredienti al mercato, oppure a giocare giochi da tavolo o semplicemente a guardare Masterchef Francia, troppo serio però rispetto a quello italiano.

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Attività e vacanze

Quando non avevamo qualcosa in programma, organizzavo con i miei compagni di classe per andare a Bordeaux insieme, che distava solo mezz’ora in trenino, oppure ci andavo con il mio fratello ospitante, con cui ho visto tutte le partite della coppa del mondo e abbiamo condiviso la tristezza della finale: il nostro rapporto in poco tempo era diventato davvero un rapporto fraterno, facevamo a gara per prendere il posto davanti in macchina e qualche battuta ironica tra noi non mancava mai.
Ho avuto anche l’opportunità di svolgere qualche attività con gli altri exchange students della mia zona: capitanati dalla nostra local coordinator siamo andati insieme a pattinare e abbiamo fatto amicizia, in modo che se ci sentivamo soli durante il weekend, c’era sempre qualcuno disposto a farci compagnia.
In poco tempo sono arrivate le vacanze natalizie e ho finalmente conosciuto la famiglia al completo: siamo andati in Normandia e siamo stati ospitati dai nonni di mio fratello ospitante; avevo paura che mi mancasse l’atmosfera natalizia familiare che avrei avuto nella mia “vera” famiglia, ma così non è stato: ho giocato con le cuginette più piccole, mangiato ad una lunga tavolata delle ottime ostriche e ricevuto e donato tanti regali.

Au revoir

Poi, tornati nel Sud, ho ricominciato scuola, consapevole che sarebbero state le ultime settimane di quella nuova vita a cui mi stavo così felicemente abituando: la tristezza di andarsene non ha avuto spazio in quei giorni, perchè li ho passati con feste a sorpresa, organizzate a mia insaputa dai miei amici, a scuola, e dalla mia ormai famiglia. Riguardando le foto scende sempre una lacrimuccia, che diventerà di gioia quando li rivedrò quest’estate nella “mia” casa francese, su invito loro. Ma di questi sei mesi non è rimasto solo il mio affetto e la difficoltà iniziale, scolastica e non, di ritornare alla mia vecchia vita, ma anche la persona nuova che sono diventata, ormai trilingue, più forte, più indipendente, più cosciente del mondo che ho intorno e sicuramente, migliore di quello che ero prima di partire. I frutti di quest’esperienza non si sono esauriti quando sono tornata, ma mi accompagneranno per tutta la vita. Grazie.

Il mio account Instagram

Francesca ha frequentato un semestre scolastico in Francia, in particolare è stata una exchange student a Langon. Vuoi frequentare anche tu un anno all’estero in Francia? Con Astudy scegli il programmache si adatta di più alle tue esigenze!

Francesca in Francia

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